I bambini e l’ acqua

I bambini e l’ acqua

Molto spesso, nella mia quotidiana attività di pediatra di famiglia, capita di constatare come alcuni genitori, nello scegliere l’acqua per il proprio bambino (per ricostituire il latte in polvere, per accompagnare lo svezzamento e via, via nelle età successive) credono di saperne fin troppo sull’argomento, confidando in informazioni errate, frutto di martellanti spot pubblicitari, del retaggio di vecchie credenze popolari e dei tanti consigli di esperti facilmente reperibili in rete. Ho scoperto che i dubbi sono veramente tanti, anche su banalità che normalmente diamo per scontate, proprio perché semplici come “bere un bicchier d’acqua”. È necessario dunque fare un po’ di chiarezza:

Una corretta alimentazione del bambino di qualsiasi età deve comprendere un adeguato apporto di acqua e sali minerali.
La quantità di acqua assunta dal bimbo è strettamente dipendente dall’età, dalle sue condizioni di salute (febbre, gastroenteriti, stato di convalescenza…), dal tipo di attività fisica svolta, dalla temperatura e grado di umidità ambientale.
Il neonato e il lattante hanno un fabbisogno di acqua (dai 100 ai 200 ml per chilogrammo al giorno) maggiore rispetto alle età successive poiché diversa è la composizione corporea e così pure la crescita, il ricambio di liquidi in questa fascia d’età è molto più alto.
Successivamente il fabbisogno di acqua non si calcola più in base al peso ma all’età: da 1-5 anni servono 600-900 ml al giorno, durante l’età scolare 1100 ml al giorno, durante l’adolescenza 1500-2000 ml al giorno…

Quali acque acquistare?

Per poter acquistare un tipo di acqua piuttosto che un altro è fondamentale imparare a leggere le etichette. Verificare che sia scritta l’indicazione “acqua minerale naturale”; diffidare da altre diciture come “acqua di sorgente o da bere” poiché significa che quell’acqua non ha le precise proprietà salutistiche, riconosciute dal Ministero della Salute. Devono obbligatoriamente essere presenti: il nome della sorgente da cui l’acqua proviene, la sua composizione analitica, la data di imbottigliamento, il laboratorio che ha effettuato le analisi e il numero di identificazione del lotto. Per composizione analitica s’intende quali e quanti sali minerali (calcio, sodio, fluoro e ferro…) sono presenti in quell’acqua. Questi nutrienti, con funzioni regolatrici, non essendo prodotti dal nostro corpo, devono essere necessariamente assunti con l’alimentazione e il loro fabbisogno giornaliero è diverso a seconda dell’età del bimbo, pertanto si sceglierà un’acqua minerale adeguata a ogni singolo caso. Ad esempio, le acque ricche di calcio favoriscono il rafforzamento delle ossa e l’attività muscolare (saranno adatte a tutto il periodo di crescita del bimbo), quelle con magnesio aiutano a regolare l’intestino e le funzioni enzimatiche (utili nel caso di irregolarità dell’intestino); il potassio regola la conduzione di impulsi nervosi e muscolari, lo zolfo il benessere di unghie e capelli, mentre il ferro è indispensabile durante la gravidanza e l’allattamento. Per quel che riguarda il sodio, da recenti studi è emerso che l’eccessiva assunzione di questa sostanza, negli alimenti e nell’acqua, durante l’infanzia, è legata all’insorgenza di ipertensione in età adulta, perciò il Ministero della Salute, a scopo preventivo, raccomanda l’uso di un’acqua con meno di 20 mg/l.

Lascia un commento

Your email address will not be published.